Aprire un ristorante non è solo decidere cosa fare: è capire dove farlo e quando farlo.
Due variabili spesso sottovalutate, ma che possono determinare il successo o il fallimento di un locale ancora prima di inaugurarlo.
Concept e prodotto finale contano, ma location e timing sono cornici che influiscono sul valore dell'opera.
1. Non tutti i luoghi sono adatti al tuo concept
Molti scelgono il locale perché “era libero”, “era bello” o “era un’occasione”.
Il mercato, però, non premia il sentimentalismo: premia la strategia.
Alla prima valutazione, perciò, va accompagnata una domanda la cui risposta sarà la discriminante che farà la scelta:
“Il mio concept è sostenibile in questa zona?”
Un ristorante funziona solo se il contesto lo sostiene.
Per valutare la sostenibilità del concept in un dato luogo, vanno considerati alcuni fattori e la coerenza tra l'uno e l'altro:
- il target ideale
- il pricing del concept
- il flusso pedonale
- gli accessi e i parcheggi
- la concorrenza diretta e indiretta
- la densità e la composizione demografica
- la destinazione d'uso delle aree circostanti
- lo stile di vita tipico di quel quartiere
2. Analisi del territorio: il primo vero lavoro da fare
L’analisi della zona non è istinto: è numeri, dati e incroci statistici.
Studiare i movimenti reali delle persone, analizzare i consumi della zona, valutare gli scontrini medi dei locali già presenti e confrontare la densità di offerta contro quella di domanda permette di individuare eventuali vuoti di mercato e di colmarli con efficacia.
L'analisi del territorio previene il rischio di creare duplicati, concetti obsoleti o non in linea con necessità e desideri del pubblico del luogo in cui si inserirà il tuo locale.
Non considerare attentamente la location significa non ascoltare il tuo target dal principio.
La questione non è dunque trovare "un" locale, ma trovare il locale che ti permetta di lavorare con costanza e coerenza.
3. Le quattro zone d'oro
Ogni città italiana è diversa, ma i pattern di successo sono simili e hanno generalmente in comune delle caratteristiche quando si parla di location.
Potremmo semplicemente definire questi archetipi di location come le quattro zone d'oro:
🎯Zona ad alto flusso costante
Luoghi in cui passano persone ogni giorno, non solo nel weekend.
Perfetti per format veloci, replicabili e smart.
🎯Quartiere in riqualificazione
Prezzi di acquisto bassi, ma domanda in crescita: è il miglior terreno per coltivare start up destinate a crescere.
🎯Zona mista uffici + residenziale
Parole d'ordine: doppio flusso, doppia identità.
Sfruttare il traffico delle pause pranzo e la necessità degli impiegati di trovare lunch menù gustosi, variegati e coperti (almeno in parte) dai ticket significa farsi conoscere e diventare la scelta per la sera e i weekend: jackpot.
Fondamentale per questo tipo di locale stringere convenzioni con le aziende del territorio.
🎯Via secondaria, ma intelligente
Non serve essere nella via principale: basta essere nel punto giusto rispetto alle abitudini e necessità del quartiere.
4. L'incidenza della posizione sui guadagni
Un locale posizionato correttamente può generare:
- +20/30% di scontrino medio nel tempo
- +40% di coperti nel primo anno
- una riduzione dei costi di marketing fino al 50%
- un ritorno dell’investimento anticipato di 6–12 mesi
Studiare dall'inizio la visibilità e la compatibilità della posizione del tuo locale ti evita massicci investimenti compensativi in marketing e pubblicità successivamente.
Trovarsi indebitati già al momento dell'apertura per colmare le mancanze nella pianificazione è cattivo presagio.
5. Il timing è metà del successo
Molti aprono appena hanno finito i lavori, non considerando fattori importanti che esulano dalla prontezza costruttiva del locale.
Il momento giusto è quello in cui la domanda della zona cresce e la concorrenza si è stabilizzata, il budget è sotto controllo e la stagionalità è favorevole per il tuo concept.
Partire poi con un team assunto, ma non adeguatamente formato e non aver verificato la sostenibilità finanziaria e concettuale del tuo progetto, significa partire con le gomme già sgonfie.
6. I mesi migliori per aprire un ristorante
Il calendario è un alleato potentissimo: sfruttalo a tuo vantaggio.
Questo schema vale per l’Italia in generale, ma ha naturalmente eccezioni locali da valutare caso per caso.
✅ Marzo – Aprile
È primavera, c'è più luce e la gente torna a uscire, a esplorare e a incontrarsi: c'è voglia di novità.
Uno dei momenti migliori per le nuove aperture.
✅ Maggio - Giugno (per format estivi)
Perfetto per progetti stagionali, terrazze, cocktail bar e beach club.
✅ Settembre – Ottobre
Settembre è il capodanno del business, perché accompagna il rientro all'anno scolastico e lavorativo.
Le persone rientrate dalle ferie cercano ancora un elemento di novità per curare la nostalgia da vacanza.
7. I mesi peggiori per aprire (se puoi evitarli)
❌ Gennaio
Dopo le spese delle feste natalizie, è il mese per eccellenza psicologicamente e finanziariamente scarico per il pubblico.
Questo significa fare promozioni a vuoto e inaugurazioni poco valorizzate in termini di affluenza e interesse.
❌ Luglio – Agosto
I flussi in città sono incostanti, le spese concentrate per le vacanze e l'attenzione del pubblico è focalizzata sulle mete fuori porta.
Per un locale stagionale estivo, invece, se apri a luglio (o peggio ad agosto) hai già perso mesi di avviamento e distribuzione dei costi come maggio e giugno.
❌ Dicembre
Troppa concorrenza, troppi eventi, troppe feste: ti confondi nella massa e il cliente non ha modo di capire davvero chi sei e cosa offri.
Sei solo un numero in mezzo agli altri.
8. Il consulente: la figura che vede prima ciò che tu vedrai dopo
Quando scegli dove e quando aprire, la visione esterna è tutto.
Pianificare con cura e strategia dall'inizio è come progettare una casa anti sismica in una zona sismica: quando arriva il terremoto (imprevisto, ma possibile), la struttura solida, ma flessibile assorbe gli urti senza grossi danni.
Il consulente è lo sguardo tecnico che completa la tua visione imprenditoriale.
Riconosce rischi e opportunità prima che si palesino, anticipa scenari, mette a sistema i dati e li trasforma in indicazioni di azione.
Il suo compito non è dire “sì”: è evitare che tu dica sì al locale per i motivi sbagliati.
Dove apri determina la tua partenza.
Quando apri determina la tua velocità.
Con chi apri determina se arriverai lontano.
Il resto è lavoro quotidiano.
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